Etica enologica, perché il mio vino è differente

Caro navigatore,
Produco vino da oltre 60 anni e questa passione ritengo mi permetta di scriverti alcune note sul vino, che puoi leggere mentre aspetti il tuo ordine…
È ormai pensiero comune e dominante credere che il vino bianco per essere buono non deve avere più di un paio di anni, stupirsi e meravigliarsi se, seduto a tavola, senti proporre un mio vino bianco con più anni di maturazione e storcere il naso con sospetto pensando di “sgamare” da esperti un ristoratore che cerca di piazzare un vino rimasto invenduto.

NULLA DI PIÙ ERRATO: dovresti sapere alcune cose, note agli appassionati esperti ma totalmente sconosciute alla massa dei “bevitori da scaffale”. Oggi infatti sul consumo del vino siamo a degli assurdi, dettati da logiche di mercato e convenienze produttive, che recano molto danno alla qualità del bere stesso, soprattutto nei vini bianchi.
Il vino non è più espressione di un territorio, di una tradizione, del metodo del cantiniere e così è diventato una bevanda commerciale, prodotta in serie, fresca, da bere subito… banale come una bibita qualunque.
Assaggiandoli, i vini bianchi commerciali sono tutti molto simili, grazie a queste convenienze produttive che li umiliano e li sviliscono, perciò diventa anche difficile riconoscerne la loro grande varietà, il “terroir” (=insieme di fattori che rendono riconoscibile un vino, quali il vitigno, la località di produzione, l’andamento climatico).

L’etica professionale ricevuta in eredità, raccolta e maturata in decenni di vendemmie mi impedisce di fare e proporre questi vini così bananalizzati (no, non è un errore) e senza carattere. Faccio vino nel rispetto della tradizione, non bevande. Chi conosce i miei vini lo sa bene e anche tu oggi potresti fare questa scoperta.
I vini della mia cantina che puoi assaggiare in questo locale, sono stati prodotti differentemente, ecco perché solo in autunno trovi al ristorante il mio vino dell’anno precedente, che dopo una giusta maturazione e affinamento in vasca io imbottiglio a fine estate perché è finalmente pronto.

Perciò produco vini che esprimono questa loro potenziale evoluzione positiva nel tempo anche oltre 10 anni.
Caro ospite, se ti fosse possibile assaggiare insieme il vino dell’anno scorso e quello dei due anni precedenti, molto probabilmente ti renderesti conto che il primo, più giovane, ha bisogno di altro tempo per raggiungere la qualità degli altri due.

Concludo con un piccolo consiglio: mai bere vino ghiacciato, il freddo taglia i profumi e copre i difetti, mentre un buon vino bianco non ha nulla da nascondere, anzi! Va bevuto appena fresco, ad una temperatura non inferiore ai 15-16 gradi (quella di cantina) per assaporarlo al meglio e… Salute!

Fausto De Andreis

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